giovedì 2 giugno 2011

Les jueux sont faits...

Uno studio dell’economista Paolo Savona rivela che su 72 miliardi l’anno di spesa fatta dai cittadini del Sud, ben 63 sono di beni e servizi prodotti al Nord. Solo una parte dei restanti 9 miliardi resta poi nel Mezzogiorno, essendo compresa in essi anche la quota di spese estere. Si tratta evidentemente di una forte anomalia che produce un notevole depauperamento del Meridione, con conseguenze disastrose per l’economia e l’occupazione. Ma non solo, c’è poi la questione dell’emigrazione interna.
Secondo la Svimez, i giovani meridionali emigrati al Nord sono circa 147.000 l’anno. Considerato che un figlio, dalla nascita a 24 anni, costa circa 230.000 euro, si ha un trasferimento di risorse per l’emigrazione di 33,8 miliardi. I trasferimenti statali al Sud ammontano invece a 45 miliardi l’anno, di cui 30 vengono prodotti al Nord e 15 al Sud. In  sintesi: dal Sud al Nord vengono trasferiti ogni anno, sotto forma di consumi ed emigrazione, 93,8 miliardi; dal Nord al Sud 30, con una differenza di 63,8 miliardi a favore del Nord. Si spiega così il forte divario economico tra le due aree del Paese e la tendenza all’allargamento della forbice..
( fonte : L’ Altro Sud ) 

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