mercoledì 8 agosto 2012


Comunicato : Incontro 8 Settembre 2012


C O M U N I C A T O :




Schietti, orgogliosi, allegri, mediterranei
Pino Aprile incontra i firmatari dell'appello
Sabato 8 settembre 2012 – ore 16 (chiusura ore 18,30)
Lido Moby Dick – Margherita di Savoia (Barletta)

Una data evocativa, l'8 settembre. Un luogo d'incontro che porta nel nome il marchio della storia. Si avvicina il momento della verità per Pino Aprile e per il movimento politico che in tanti gli stanno chiedendo di organizzare. L'autore di Terroni incontrerà al Moby Dick – grazie alla cortesia di Antonio Capacchione – i firmatari della lettera dal titolo “Schietti, orgogliosi, allegri, mediterranei”. L'appello può ancora essere firmato su www.appelloaprile.tk

All'incontro potranno partecipare tutti gli aderenti e i sottoscrittori, in veste di singoli o di rappresentanti di associazioni.
Sarà gradita e necessaria la preregistrazione compilando il form
In sede sarà richiesto il pagamento di una quota simbolica individuale (2 euro) per spese organizzative. Capacchione ha rinunciato a qualunque compenso per la sua struttura.

Saranno studiate nelle prossime settimane modalità per consentire una partecipazione ampia dei sottoscrittori ed aderenti all’appello. Ma l'iniziativa nasce senza una organizzazione professionale e senza una regia precostituita. Sono quindi graditi i contributi perché la giornata possa essere un vero e proprio incontro costruttivo.

n.b. : l’incontro è riservato ai sottoscrittori ed aderenti all’appello che si registreranno entro il 05 Settembre 2012.


Di seguito il testo dell'appello


Caro Pino,


la Lega Nord è fuori dal governo e si è avvitata in una crisi forse irreversibile eppure lo spirito antimeridionale della politica italiana non si è affatto attenuato. Lo dimostra l'indicazione degli scrittori del Novecento da inserire nei programmi scolastici. Lo conferma l'applicazione del federalismo voluta dal governo Monti: anticipo dell'Imu al 2012 con simultaneo taglio del fondo di riequilibrio, in modo da portare risorse dove ci sono i ricchi. E, nello stesso tempo, silenzio sui diritti minimi da garantire in tutto il territorio nazionale, e il silenzio in tempi di federalismo equivale a diritti zero per i cittadini del Sud. Ma questo non può sorprenderti: la legge si applica al Nord e si interpreta per i meridionali; va così da 151 anni e il razzismo dotto di chi ha studiato alla Bocconi cambia solo i toni rispetto a quello becero di chi si è diplomato per corrispondenza alla scuola Radio Elettra.

Le celebrazioni organizzate per i 150 anni hanno un merito: aver portato l'attenzione sulle statistiche, con la Banca d'Italia costretta ad ammettere che l'area di Napoli aveva un Pil del 40% superiore alla media nazionale. E se da +40% scivoli fino a -40% non può essere per responsabilità interne: è perché hai ceduto alla forza. Come a Pietrarsa il 6 agosto 1863. Ma il vento sta cambiando e dopo Gaeta oggi Napoli è libera da ceti politici eterodiretti. Ciò incoraggia chi crede che ogni comunità possa scegliere la propria strada, senza aspettare un placet.

E' il momento di osare. Va promosso un movimento che abbia a cuore gli interessi delle Terre del Sud. Libero e democratico, certo, ma soprattutto schietto, orgoglioso, allegro, mediterraneo. Un movimento aperto, ma che tenga fuori chi ha governato a braccetto con partiti nordisti e oggi magari cerca di riverniciarsi. Un movimento che punti nelle elezioni del 2013 a una rappresentanza diretta in Parlamento e che subito dopo apra città per città una fase costituente sulla strada da intraprendere perché i giovani del Sud possano contare in Europa senza esser costretti a lasciare le proprie Terre.

Caro Pino,

nessuno meglio di te ha saputo raccontare cosa eravamo, cosa siamo diventati e cosa potremmo essere noi Terroni. Ecco perché crediamo che qualsiasi progetto di riscatto non possa che vederti alla testa. Lo sappiamo: puntare a uno scranno a Montecitorio appare poca cosa, per la distanza tra quanto si potrà fare e quanto servirebbe alle nostre Terre. Ma l'impegno che chiediamo a noi stessi e l'invito che ti rivolgiamo è di considerarlo il primo passo. Verso nuovi ambiziosi obiettivi.