domenica 27 novembre 2011

Un calcio ai luoghi comuni e ai pregiudizi, "inferiori" a nessuno. Stanchi dell' inferiorità meridionale accettata e condivisa tra meridionali stessi. L'educazione alla "minorità" ha fatto purtroppo danni immensi, ma la cura c'è ed è insita nei nostri geni. Unità d'intenti e schiena bella dritta da Messina a Gaeta. Riscopriamoci!!!




"Credo che non ci sia terra, oggi, in Europa, che abbia maggior futuro e miglior fortuna da dispiegare, del nostro Sud" (Pino Aprile, Terroni)

Terra di Lavoro, Campania Felix

Ecco cosa fummo e cosa dobbiamo tornare ad essere:

Terra di Lavoro e non di emigrazione!!!


sabato 26 novembre 2011

Costituito l’Ufficio di Presidenza del Coordinamento Regionale Campano del Partito del Sud


Partito del Sud
Coordinamento regionale della Campania
COMUNICATO STAMPA
Costituito l’Ufficio di Presidenza del Coordinamento regionale
Dopo la nomina a Coordinatore regionale della Campania di Emiddio de Franciscis di Casanova-socio fondatore del Partito del Sud e componente del Comitato dei Garanti- avvenuta ad inizio ottobre, nella riunione del Coordinamento svoltasi a Ponte (BN) il 21 novembre scorso, sono stati eletti i componenti dell’Ufficio di Presidenza ed assegnati gli incarichi e le deleghe.
Alla riunione hanno preso parte le Delegazioni dei Coordinamenti provinciali di Benevento, Caserta e Napoli, attualmente attive in Campania.
L’Ufficio di Presidenza risulta, pertanto, così composto:
Emiddio de Franciscis di Casanova, Coordinatore
Antonio De Falco, Vice Coordinatore – attenzione al cittadino, sostegno sociale, sindacato
Giuseppe Mazza, Vice Coordinatore – attività produttive, identità
Alessandro Citarella, Segretario Organizzativo, - sviluppo organizzativo, federalismo
Pierluigi Mauta – infrastrutture, reti di comunicazione e internet
Massimo Martucci – ambiente, bonifiche, lotta alla illegalità
Francesco Menna – economia, made in sud, rapporti con la segreteria nazionale,
Anna Marino – attività culturali e storiche, pari opportunità
Sergio Romano – attività di proposta legislativa, regolamento
La definizione organizzativa dell’Ufficio di Presidenza, resasi necessaria per la rilevante espansione del Partito in Campania, renderà possibile una più incisiva attività del Coordinamento regionale sia sul versante del radicamento territoriale, che delle iniziative di proposta legislativa, sviluppo economico e sociale, in corso e da intraprendere.

venerdì 25 novembre 2011


COMUNICATO STAMPA : Il Partito del Sud è lieto di accogliere tra le proprie filela Dott.ssa Francesca Maria Rossi Assessore al Bilancio del Comune di Gambellara (VI), carica che ricopre dopo essere stata eletta nelle elezioni comunali del maggio scorso nella Lista Civica "Vivere Gambellara". La Dott.ssa Rossi, conoscitrice delle tematiche meridionaliste, dopo attenta ed approfondita analisi delle strategie e proposte politiche del nostro Partito, ha deciso di aderire al Partito del Sud inoltrando la richiesta di tesseramento alla nostra Federazione Provinciale che con piacere ha accolto la domanda.
Rimarcando che la giunta comunale di Gambellara, sostenuta da sole liste civiche, ha avuto il merito di relegare all'opposizione, fra gli altri partiti, anche la Lega Nord, siamo certi che l'ingresso nel nostro Partito della Dott.ssa Rossi potrà portare ulteriore slancio alla nostra azione politica anche in previsioni delle prossime elezioni provinciali di Vicenza dove il nostro Partito sarà presente con la propria lista.

Partito del Sud Vicenza
Coord. Provinciale
Filippo Romeo

i più sentiti complimenti a Filippo Romeo ed al Coordinamento di Vicenza ed il più sincero benvenuto dal Direttivo Nazionale del PARTITO DEL SUD alla Dott.ssa ROSSI!

FATTI, NON CHIACCHIERE !
di: Andrea Balia

mercoledì 23 novembre 2011

           Comunicato Stampa Partito del Sud 23 Novembre 2011:   

                    Costituzione della Commissione Culturale


Il Partito del Sud, in ottemperanza a quanto deciso nell'ambito del 3° e ultimo Congresso Nazionale tenutosi a Napoli l'8 e 9 ottobre 2011, è lieto di annunciare la costituzione di una Commissione Culturale, esterna al partito, avente funzione consultiva.

Tale commissione sarà composta da alcuni intellettuali tesserati al Partito quali lo scrittore, ricercatore, assessore al Comune di Gaeta, presidente onorario e fondatore del PdSUD
Antonio Ciano, dal gornalista, scrittore e Presidente della Fondazione ADI-Collezione Compasso d'Oro prof. Giovanni Cutolo e dal regista e attore Roberto D'Alessandro.


La commissione si avvarrà inoltre della collaborazione di intellettuali esterni al Partito, in particolare, della giornalista e scrittrice Elena Bianchini Braglia, del giornalista e scrittore Gigi Di Fiore, del giornalista, scrittore e assessore allo sviluppo del Comune di Napoli Marco Esposito, del giornalista e scrittore Lino Patruno e infine del docente universitario e esperto nella gestione delle risorse umane Anthony M. Quattrone.

L'adesione alla commissione di altri intellettuali sarà annunciata a breve.

La commissione, presieduta dal Prof. Cutolo e coordinata dal Dott. Quattrone, avrà il compito di elaborare temi e iniziative culturali che il Partito del Sud sosterrà e diffonderà nell'interesse di tutti i meridionali d'Italia.
presidente segreteria provinciale partito del sud caserta



ANTONIO DE FALCO

Solidarietà agli alluvionati Messinesi dimenticati e ai futuri cassaintegrati di Termini Imerese

                                                      

Due tragedie si stanno consumando in questi giorni in Sicilia nel totale disinteresse nazionale. Il Sud fa notizia solo per fatti di mafia e corruzione, siamo "minoritari"  e "discriminati" anche sotto quest'aspetto. Della Sicilia e più in generale del Sud Italia ci si ricorda sempre e solo in tempi di campagna elettorale. Forse aveva proprio ragione Massimo Troisi quando disse :"Io ho capito perchè a noi ci hanno sempre chiamato Mezzogiorno d'Italia, per essere sicuri che a qualunque ora scendessero al Sud, si trovassero sempre in orario per mangiarci sopra". L'Italia non ci vuole riconoscere equal diritti rispetto al Nord, siamo "minoritari" e forse molti meridionali questa condizione l'hanno anche accettata avallando certi meccanismi di preclusione. E arrivato il momento di cambiare rotta, noi che il mare lo conosciamo bene non possiamo accettare di annegare o peggio ancora di farci ammazzare. Riscattiamoci, mai più un Sud "minore" ma un Sud "alla pari" con pari opportunità.

"Ma perchè il Sud non riesce a far intendere altrettanto la sua voce? Intanto è "minore", e non si presta orecchio ai perdenti" (Pino Aprile, Terroni). 

domenica 20 novembre 2011



di Andrea Balìa



Il vecchio vizio democristiano di cercare tutte le sponde possibili, perché rinasca la grande balena, non abbandona mai i politici che hanno nel loro DNA tutto ed il contrario di tutto – come da scuola che fu del più grande partito italiano che ha occupato per decenni le poltrone del governo della penisola. Solo da pochi giorni abbiamo brindato (sì, perché noi lo abbiamo fatto!) al ritorno a casa del Cavaliere, e – con gran goduria e senso di liberazione – dei suoi alleati leghisti. Ciò non ci tramuta, ovviamente, in sostenitori dei banchieri e dei loro intrallazzi a sostegno degli affari della finanza mondiale. Ne conosciamo storia, rischi e pericoli, e sorveglieremo il loro cammino passo dopo passo.
Altresì non ci impedisce d’essere soddisfatti che forze xenofobe ed antimeridionaliste come la Lega non siedano più negli scanni del governo, perpetrando la loro folle e dannosa politica razzista nei confronti del Sud.
Un primo passo, ineludibile, è stato fatto, ora il Partito del Sud deve, come sta facendo, lavorare all’alternativa che dia al paese Italia una nuova politica di diritti e doveri, che veda il Sud non più vittima ma protagonista, forse il più attrezzato a ricreare una nazione vera e solidale con tutti i suoi figli, e non a perseguire lo scempio cui abbiamo assistito e subito in oltre un secolo e mezzo. L’alternativa la costruiremo con le forze sane, le più compatibili in senso trasversale. La vicenda dell’ultima competizione elettorale per il Comune di Napoli ne è un esempio. Napoli è diventato un laboratorio politico che può trasformarsi in un soggetto nazionale che “scassi” non più solo nella capitale del Meridione, ma in tutto il territorio nazionale. Un soggetto, a forte partecipazione dal basso, molto targato Sud, che veda l’associazionismo civico, le forze sane del meridionalismo unitario e progressista (non di certo quello velleitario e né quello portaborse degli interessi del Centrodestra), le forze antagoniste d’una sinistra non appiattita sul PD, i sindaci virtuosi (vedi Napoli, Bari, Gaeta, ecc…), i magistrati sani, l’intelligenza di gente di cultura e del popolo onesta intellettualmente.
In questo progetto, come abbiamo più volte dichiarato e formalmente approvato al nostro ultimo Congresso Nazionale di Napoli, non è previsto né spazio, né dialogo e né alcun tipo d’alleanze anche locali con soggetti come la Lega e con chi con essa è in combutta o pensa in qualche modo d’averci a che fare.
Su RAI NEWS 24 di ieri leggiamo : “ Casini apre ai moderati della Lega”, e giù la solita intervista con frasi tipo : “Dai leader piu' 'centristi', Casini e Rutelli, e' arrivata anche un'apertura di credito alla parte piu' 'moderata' della Lega Nord”. Insomma il solito refrain del raccogliticcio a tutti i costi, e al di là d’ogni decenza, di tirare dentro la Lega per qualche voto in più, ci piacerebbe poi sapere chi sarebbero i "moderati" della Lega.Quale sarebbe la parte più moderata? Forse il "mordace" ex Ministro degli Interni Maroni ? Oppure ilSindaco di Verona Flavio Tosi ? Ce lo spieghino!
Quella stessa Lega che non vuol dare la mensa scolastica ai figli degli immigrati, tanto per dirne una, o che – ricalcando concetti filonazisti – si schiera contro i disabili.
La candida e cattolica anima dei centristi UDC cosa farebbe? Si turerebbe il naso?
Oppure ce lo spieghi l’MPA di Lombardo ( altro frutto del riciclo della vecchia DC) che pensa di difendere il Sud assieme alla Lega? E' vero che prese soldi da questi stessi signori all'epoca ?; ma alla decenza ci sarà pure un limite?
Ebbene il Partito del Sud con questa gente, ovvero la Lega, i centristi, il Terzo Polo che ci ha messo 13 anni per capire chi era Berlusconi (Fini docet), l’MPA del Governatore della Sicilia buono per tutte le stagioni (Lega, Centrodestra, PD, Terzo Polo), non solo non ci andrà mai, ma non si siederà manco a discutere d’un bel niente. Con loro o con chi provasse a proporcelo.
Il Partito del Sud è giovane, piccolo, ma trasuda dignità : nelle competizioni elettorali cui ha partecipato ci è andato o da solo (vedi le elezioni politiche nazionali del 2008 o a Caserta o alle Provinciali di Latina…), o in alleanza con liste civiche contro tutti (vedi Gaeta, dove ha pure vinto e gestisce l’assessorato al Demanio col suo Presidente Onorario Antonio Ciano), o in alleanza a liste civiche e partiti contro Centrodestra e Centrosinistra (vedi de Magistris a Napoli o a Grosseto) dal sud al nord del paese. La nostra strada è questa, le altre le lasciamo agli “altri”!


Andrea Balìa - Partito del Sud Napoli


Fuossera amore senza fine per il nostro Sud



Questo è un testo pieno di amore per il Sud e vale la pena pubblicarne alcune frasi che bene dipingono la difficile realtà che da sempre vivono i giovani meridionali. Ma il testo lascia trasparire anche il forte amore di una nuova generazione per la propria terra d'origine. Giovani che non accettano più luoghi comuni e lezioni di civiltà da nessuno. Giovani forti  di un' identità storica e culturale e che sanno che da lì si riparte per ritornare a Sud, di  nuovo a Sud, in nuovo Sud. Mai più emigranti per scelta obbligata, la "valvola di sicurezza" è saltata per aria.

Testo: Il sud è in me.. su di me.. fino all'ultimo momento... l'Italia unita ha ucciso i figli quando era ancora incinta... il sud racconta storie nuove.. e mentre lo stivale schiaccia un fiore.. si sente nelle urla il suo rancore.. e suona ancora.. piove sul bagnato.. all'ombra nera dell' Anti- Stato.. Dio si ribella al suo creato.. dove amare è peccato.. chi lotta scoppia sdraiato.. io ormai presente e passato.. terra innocente e passione.. ma dentro resta il rancore di chi ha lasciato il sudore sui banchi.. gli occhi stanchi.. lavorando ai fianchi il suo regime.. se t'ho costretto a partire.. lo sguardo indietro mentre attraversa il confine in una storia senza fine.... e la mia gente espatria.. perchè qui non ha patria.. cercando la strada.. violenza dilaga.. e si impara a non lamentarsi.. e chi resta.. gioisce.. detesta chi non reagisce.. calpesta chi vuole condannarci.. se conosci i dannati capisci.. che siamo gli imputati in un sistema che vuole solo ammazzarci.. e darci.. il loro pane quotidiano.. un televisore al plasma.. e la notizia sopra al quotidiano.. c'è il mio quartiere.. c'è il mio Rione.. oohh.. siamo nel film.. ci avete rotto il cazzo.. aggije cunusciut nu' pazz.. era l'alter ego mio.. tornando indietro alle valigie con lo spago.. Dio!!!voglio viaggiare senza limiti.. senza scordare le mie origini.. senza fine .. io volerò.. io volerò.. e me andrò.. ma tornerò.. tornerò.. quì..

Big up Fuossera!!! 

sabato 19 novembre 2011

Iniziativa lodevole di un pastificio di Gragnano


Guardate cosa si sono inventati a Gragnano come idea regalo: il packaging è lo stesso del panettone ma l'interno è tutta un'altra storia. La trovo un'idea provocatoria e geniale - geniale come solo noi possiamo averle le idee - e costa solo € 3,00 (FDP) Ed aggiungo alle parole del Brigante quest'anno a Natale compriamo prodotti della nostra terra, del nostro amato Sud, così facendo contribuiamo alla crescita del nostro già malconcio sistema economico territoriale. Cittadino meridionale COMPRA SUD!!!
Fonte: http://www.facebook.com/o.Briganti.o#!/o.Briganti.o

venerdì 18 novembre 2011



De Magistris e Vendola: convergenze a difesa sud. Monti? Giudicheremo dai fatti per mezzogiorno


“E' necessario costruire convergenze e azioni comuni a difesa del Sud Italia per garantirne la crescita e lo sviluppo, necessari anche per favorire la crescita e lo sviluppo dell'intero Paese. Da amministratori siamo infatti profondamente allarmati dal taglio dei trasferimenti imposto agli enti locali, mentre riconosciamo la necessità che siano garantiti i fondi per il Mezzogiorno. Il governo Berlusconi si è contraddistinto per la dimenticanza del Sud Italia, dunque adesso ci attendiamo un'inversione di rotta politica da parte del nuovo esecutivo. Giudicheremo il governo Monti, a seconda dei nostri rispettivi ruoli, proprio a partire dalle misure, dagli atti e dalle inziative che sceglierà di mettere in campo per il Mezzogiorno”. Lo affermano in una nota congiunta il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che oggi si sono incontrati, per circa un'ora, presso palazzo S. Giacomo.


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mercoledì 16 novembre 2011


HANNO VINTO LORO
di
Alessandro Romano


Nell’incredibile confusione generata dai politicanti hanno vinto loro: le banche.
Che il mondo occidentale stesse progressivamente finendo nelle fauci della finanza globale, qualcuno lo aveva già da tempo avvertito, facendo suonare tutti i campanelli di allarme, ma è stato deriso e azzittito quale untore nemico dell’occidente.
Infatti, secondo quanto dettato dai padroni della finanza globale per bocca dei loro squallidi scherani in “doppio petto e grembiule”, coloro che si oppongono all’indebitamento degli stati e, quindi, alla cosiddetta crescita, devono essere isolati e colpiti perché “nemici del mercato finanziario, del progresso civile, e perché contro il benessere e la modernità”.
E’ in questo micidiale equivoco, dal sapore amaro della grande truffa, che di si arriva ad oggi. Mentre la gente comune ed i piccoli risparmiatori si perdono nella selva di bund, spread btp, mib, mibtel, swap, nasdaq, stok option, bill quali incomprensibili parole magiche simili a diaboliche formule di massonica memoria, sul rogo dei nemici della “nuova era finanziaria” vengono definitivamente gettati gli ultimi economisti onesti che invano supplicano i governi di riflettere, di valutare, di considerare che, forse, per evitare l’esplosione di quella enorme bolla fatta di debiti, non occorre grattare ulteriori risorse dal basso, ma imbrigliare e regolare lo strapotere finanziario delle banche.
Era chiaro a tutti che dopo il disastro finanziario avvenuto negli Stati Uniti, con conseguenze devastanti sugli strati sociali intermedi, sarebbe poi toccato alla “finta Europa”.
Adesso dicono che la bolla dei debiti, gonfia all’inverosimile, sta per rompersi, e che non c’è più tempo da perdere. Occorre allargarla ancora, rimandando il disastro ai nostri figli, oppure sgonfiarla dalle cambiali dello Stato dissanguandoci fino all’osso per pagarle? Le risposte arrivano puntuali e sempre da “loro”: "fare nuovi debiti per pagare i vecchi debiti". In pratica vendersi le sementi del futuro per sfamare il padrone del presente. Un circuito perverso che conduce sempre allo stesso punto, sempre alla stessa conclusione: far pagare al popolo la loro intoccabile egemonia.
Le minacce di default ai governi di mezza Europa ( sono iniziate “le danze” anche per la Francia ed il Belgio ) hanno fatto dimenticare a tutti che i creditori di adesso sono i debitori di allora, gli stessi responsabili dell’indebitamento degli stati, coloro che non ci devono rimettere mai un centesimo ai danni dei “piccoli del sistema”, gli indifesi dell’ex stato sociale, i soli che dovranno in ogni caso pagare. Ma attenzione, pagare solo gli interessi senza mai estinguere il debito, il bubbone che genera il disavanzo che è la vera fonte di ricchezza del potere finanziario. 
Prima il Portogallo, la Grecia, adesso l’Italia, domani la Spagna e la Francia, hanno provveduto e provvederanno con sistematica determinazione a cedere definitivamente le redini della conduzione politica a “loro”, sempre loro, le banche. Ecco perché il teorema, oltre ad essere dimostrato, è così bello che applicato.
La tragedia è che, con tali premesse, stiamo inesorabilmente andando incontro ad una micidiale dittatura dello sfruttamento, frutto di un colpo di stato della finanza globale. E ciò senza alcuna possibilità di salvezza: a meno che…. A meno che non si mettano in dubbio le loro certezze, quelle che ci propinano come le nostre necessità, ma che, di fatto, sono le loro esigenze di potere. Quanto sta accadendo in Italia, tra l’altro, era stato puntualmente annunciato da chi, fin da primo momento, aveva espresso seri e motivati dubbi su una Europa tenuta insieme non dalla lingua, né dalla religione, né, tanto meno, dalla politica, ma dalla moneta delle banche. I padri del progetto settario si conoscevano già dal 1860, gli interessi dei figli si sono visti, gli effetti pure. E c’è chi ancora parla di Europa dei popoli e del futuro. E c’è chi ancora dice che non c’è speranza fuori dall’Europa: questa è la “loro” principale certezza. Chi, in un tale panorama da cataclisma sociale ed economico, continua a sostenere tale “certezza” va osservato con attenzione, vanno valutati i suoi interessi, le sue attività, vanno considerati i suoi amici, i suoi padroni. Scorgerete che sono sempre “loro”, gli stessi che oggi o domani metteranno le mani nei miseri risparmi di una vita e sulle già scarse possibilità di lavoro.
Portando il cervello di milioni di individui all’ammasso, hanno vinto “loro” ed il peggio è che ognuno di noi, accecato dalle loro false ideologie e dagli isterismi dei loro partiti, non se ne è reso ancora conto.
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Mario Monti ha preso parte alle riunioni segrete del gruppo Bildeberg numerose volte, fa parte della Commissione Trilaterale (la più potente loggia massonica del mondo) ed é membro della Golden Sachs, la più potente banca d’affari dell’intero pianeta, la grande burattinaia dell’intero mercato finanziario internazionale.
La massoneria gestisce l’intera speculazione finanziaria mondiale. La stessa speculazione che ha preso di mira l’Italia e che ci sta facendo sprofondare sempre di più nella recessione.
Mario Monti: Salvatore della Patria o massone doppiogiochista? Avrà più a cuore il suo Paese o la sua loggia massonica? Due interessi pericolosamente contrastanti che confluiscono inquietantemente nella figura del nostro nuovo Capo del Governo.
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Fonte: Matteo Mainini su www.ilcorsivoquotidiano.net

De Magistris: “L’arrivo di Monti non mi fa esultare”

Di Marco Lillo, da il Fatto quotidiano, 15 novembre 2011

Luigi De Magistris non si iscrive al partito degli entusiasti di Mario Monti. Per il sindaco di Napoli il professore-senatore incarna il neoliberismo dei poteri forti contro il quale il centrosinistra deve immediatamente elaborare una controproposta imperniata sulle primarie e sulla creazione di una lista nazionale che scardini i partiti. Altrimenti non ci sarà più vera democrazia in questo paese ma un governo delle multinazionali e delle banche.

De Magistris non dobbiamo festeggiare l’addio di Berlusconi e l’arrivo di Monti?
Dobbiamo esultare per l’uscita di scena definitiva di Berlusconi e dobbiamo dare atto al presidente Napolitano di avere fatto la scelta più saggia. Allo stesso tempo però non bisogna esultare per la nascita del Governo Monti.

Non pensa che un governo tecnico sia necessario per ridare credibilità all’Italia con i tassi dei BTP al 7 per cento?Questo non è un governo tecnico, nonostante la professionalità dei suoi membri, perché è sostenuto da partiti molto diversi con i quali dovrà fare i conti: Pd, Pdl e Udc, forse anche l'Idv. Mi sembra una medicina amara e forse necessaria ma non mi piace. Da sindaco lo giudicherò sui fatti e sui provvedimenti che metterà in campo per il sud, da politico invece lavorerò per un’alternativa a Berlusconi ma anche a Monti e ai poteri forti che lo sostengono.

Cosa non la convince nel Governo Monti?Questo Governo non ha una legittimazione democratica e nasce per assecondare il volere della Borsa, delle banche, della Banca Centrale Europea e di Bruxelles. C'è il serio rischio che la politica scompaia. Noi un secondo dopo la sua nascita, anzi mentre si sta formando, dobbiamo cominciare a costruire un’alternativa politica al neoliberismo che Monti rappresenta e che ha fallito.

Non mi sembra un’operazione semplice vista la situazione del centrosinistra.L’obiettivo finale è quelo di dare vita a un governo legittimato dal voto che cambi profondamente l'economia e la società e superi l'occupazione delle istituzioni da parte della partitocrazia e delle caste.

Da dove si comincia?Per arrivare pronti all'appuntamento con le elezioni nel 2013 o prima, non c'è un minuto da perdere, dobbiamo avviare delle primarie serie.

Come immagina le primarie?Non devono essere lotte tra bande o correnti come quelle che si sono tenute a Napoli prima che io mi candidassi. Non devono nemmeno essere un referendum su un leader già scelto in altro modo, come è stato con Prodi.

Primarie di coalizione?Certamente non voglio primarie di partito. Come a Napoli, bisogna dialogare anche con i moderati e i liberali. Le primarie devono andare oltre il partito ma anche oltre la coalizione. E poi io credo che il secondo passaggio dovrebbe essere una lista civica nazionale.

Sta pensando a un nuovo movimento?C’è una straordinaria partecipazione politica nel paese che però - a torto o a ragione - non si riconosce negli attuali partiti. Questa è un’energia politica vitale per il paese che non ci possiamo permettere di perdere. Anche perché corriamo un grandissimo rischio: l'indignazione che io ho guardato in questi mesi negli occhi deve essere trasformata - come è accaduto a Napoli - in mobilitazione e in partecipazione. Se questa indignazione non trovasse sbocco politico, se l’unica alternativa a Berlusconi fosse un governo tecnico neoliberista guidato da Monti, l’indignazione andrà verso il conflitto. Dobbiamo impedire una saldatura tra quelli che dirigono le banche e quelli che spaccano le loro vetrine. Vengono ovviamente da poli opposti ma si saldano di fatto e bloccano la crescita democratica. Per questo dobbiamo lavorare per costruire una lista civica nazionale o un movimento politico che unisca le personalità migliori in vista delle elezioni.

Chi dovrebbe farne parte?Io non escludo, una deflagrazione del quadro politico attuale. Non sono sicuro che i partiti reggano alla crisi economica con le diseguaglianze che aumentano. Anche per questo dobbiamo trovarci pronti alla creazione di un movimento che superi il quadro attuale dei partiti e semplifichi l'offerta politica nel centrosinistra. Non dobbiamo lasciare la scena politica a Monti. Altrimenti partiti e poteri forti si spartiranno il prossimo presidente del consiglio e il prossimo presidente della repubblica con le vecchie logiche e le vecchie persone.

Cosa deve fare il centrosinistra?Dobbiamo essere rivoluzionari, l'ho provato a Napoli. C'è una rabbia che fa bene alla democrazia ed è ancora positiva perché crede nel cambiamento. Ma se scoprisse che il Governo Monti è servito solo a rimettere in piedi i vecchi equilibri tra Confindustria, gerarchie ecclesiastiche, banche, vecchi partiti e massoneria, quella rabbia potrebbe esplodere.

Lei immagina primarie di coalizione e la nascita di un nuovo soggetto. Esattamente il contrario di quello che sogna Bersani.
La base del Pd è su posizioni di cambiamento. L’ho visto alla festa dell’Unità a Pesaro e a Bologna alla convention di Civati e Serracchiani. Non posso credere che i militanti del Pd siano felici di un Governo Monti.

Le personalità forti che potrebbero gareggiare ale primarie sono numerose, da Vendola a Renzi, da Chiamparino a De Magistris. Immagina un’alleanza tra voi per convincere il Pd ad accettare le primarie?
Il laboratorio che immagino io comprende soprattutto movimenti: i precari, i sindacati e in particolare la Cgil e la Fiom. Certamente non sono molte le personalità in grado di immaginare un percorso simile. Non a caso sostengono tutti Monti. Certo Vendola, il sindaco di Bari Michele Emiliano, Pippo Civati e Debora Serracchiani li sento vicini. Mentre Renzi parla una lingua diversa.

Lei parla di primarie e movimenti. Però intanto bisogna affrontare l’emergenza economica.Certo. Ma la strada giusta non è il commissariamento della democrazia da parte delle banche. Rischiamo un governo senza le derive del Bunga Bunga ma che porta avanti, con maggiore efficacia, le politiche neoliberiste che accrescono le diseguaglianze. Il Governo Monti mette al centro la finanza. Noi dobbiamo costruire un’alternativa che metta al centro il lavoro. O non avremo più una vera democrazia in questo paese.

Fonte: MicroMega

lunedì 14 novembre 2011


La contro-storia dell’Operazione Terronica!


Di Tony Nardi


TORONTO - Sono passati 150 anni dall’Unità d’Italia ma ancora non è ben chiaro come sia avvenuto e, se sia avvenuto, il processo di italianizzazione per la popolazione che prima del 1860 abitava nel sud della penisola nel Regno Borbonico delle due Sicilie.
Una rivisitazione e rilettura critica di quel periodo da parte di alcuni autori, contrappone al termine “unifi cazione” quello di “invasione” di un Sud Italia che fi no ad allora presentava un’economia florida, una struttura industriale con impianti siderurgici e cantieri navali e un commercio estero che per l’85% era destinato al mercato degli Stati Uniti e dell’Europa. Tutto questo viene cancellato dal processo di unifi cazione del Paese ad opera dei Padri della Patria come Garibaldi, Mazzini e Cavour e da allora ha inizio la contrapposizione tra il Nord e il Sud dell’Italia e l’emigrazione di massa delle popolazioni meridionali. Di questi argomenti si discuterà a Toronto, domenica 13 novembre nella sala Caboto a Villa Colombo. Protagonisti di questo incontro tre autori e scrittori italiani: Pino Aprile, Lorenzo del Boca e Antonio Ciano - a cui si affi ancherà l’avvocato Rocco Galati. Oltre ad animare il dibattito dal titolo “Operazione Terronica!”, gli ospiti italiani risponderanno alle domande del pubblico presente . Moderatore del dibattito il giornalista Antonio Nicaso. Gli autori italiani :

Lorenzo del Boca, giornalista e scrittore, giornalista e scrittore, nato in Piemonte, è stato presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti in Italia dal 2001 al 2010 ed ha iniziato la sua carriera come scrittore per il quotidiano La Stampa a Novara. La sua attività di storico e scrittore si è concentrata sul periodo del Risorgimento con la pubblicazione di due saggi Maledetti Savoia del 1998 e Indietro Savoia del 2003. Il suo ultimo libro si intitola Polentoni - come e perché il Nord è stato tradito.

Pino Aprile, giornalista ed autore di numerosi libri, è nato in Puglia ed ha lavorato per molti anni a Milano. È stato direttore di “Gente” e vice direttore di “Oggi”. Ha lavorato in televisione con Sergio Zavoli nell’inchiesta a puntate “Viaggio nel sud”. Nel marzo del 2010 ha pubblicato il suo libro Terroni - Tutto quello che è stato fatto perché gli abitanti del Sud diventassero terroni. È il suo primo libro tradotto in inglese.

Antonio Ciano, del Partito del Sud è anche autore del libro Le stragi e gli eccidi dei Savoia. (c.r.)