mercoledì 16 novembre 2011


HANNO VINTO LORO
di
Alessandro Romano


Nell’incredibile confusione generata dai politicanti hanno vinto loro: le banche.
Che il mondo occidentale stesse progressivamente finendo nelle fauci della finanza globale, qualcuno lo aveva già da tempo avvertito, facendo suonare tutti i campanelli di allarme, ma è stato deriso e azzittito quale untore nemico dell’occidente.
Infatti, secondo quanto dettato dai padroni della finanza globale per bocca dei loro squallidi scherani in “doppio petto e grembiule”, coloro che si oppongono all’indebitamento degli stati e, quindi, alla cosiddetta crescita, devono essere isolati e colpiti perché “nemici del mercato finanziario, del progresso civile, e perché contro il benessere e la modernità”.
E’ in questo micidiale equivoco, dal sapore amaro della grande truffa, che di si arriva ad oggi. Mentre la gente comune ed i piccoli risparmiatori si perdono nella selva di bund, spread btp, mib, mibtel, swap, nasdaq, stok option, bill quali incomprensibili parole magiche simili a diaboliche formule di massonica memoria, sul rogo dei nemici della “nuova era finanziaria” vengono definitivamente gettati gli ultimi economisti onesti che invano supplicano i governi di riflettere, di valutare, di considerare che, forse, per evitare l’esplosione di quella enorme bolla fatta di debiti, non occorre grattare ulteriori risorse dal basso, ma imbrigliare e regolare lo strapotere finanziario delle banche.
Era chiaro a tutti che dopo il disastro finanziario avvenuto negli Stati Uniti, con conseguenze devastanti sugli strati sociali intermedi, sarebbe poi toccato alla “finta Europa”.
Adesso dicono che la bolla dei debiti, gonfia all’inverosimile, sta per rompersi, e che non c’è più tempo da perdere. Occorre allargarla ancora, rimandando il disastro ai nostri figli, oppure sgonfiarla dalle cambiali dello Stato dissanguandoci fino all’osso per pagarle? Le risposte arrivano puntuali e sempre da “loro”: "fare nuovi debiti per pagare i vecchi debiti". In pratica vendersi le sementi del futuro per sfamare il padrone del presente. Un circuito perverso che conduce sempre allo stesso punto, sempre alla stessa conclusione: far pagare al popolo la loro intoccabile egemonia.
Le minacce di default ai governi di mezza Europa ( sono iniziate “le danze” anche per la Francia ed il Belgio ) hanno fatto dimenticare a tutti che i creditori di adesso sono i debitori di allora, gli stessi responsabili dell’indebitamento degli stati, coloro che non ci devono rimettere mai un centesimo ai danni dei “piccoli del sistema”, gli indifesi dell’ex stato sociale, i soli che dovranno in ogni caso pagare. Ma attenzione, pagare solo gli interessi senza mai estinguere il debito, il bubbone che genera il disavanzo che è la vera fonte di ricchezza del potere finanziario. 
Prima il Portogallo, la Grecia, adesso l’Italia, domani la Spagna e la Francia, hanno provveduto e provvederanno con sistematica determinazione a cedere definitivamente le redini della conduzione politica a “loro”, sempre loro, le banche. Ecco perché il teorema, oltre ad essere dimostrato, è così bello che applicato.
La tragedia è che, con tali premesse, stiamo inesorabilmente andando incontro ad una micidiale dittatura dello sfruttamento, frutto di un colpo di stato della finanza globale. E ciò senza alcuna possibilità di salvezza: a meno che…. A meno che non si mettano in dubbio le loro certezze, quelle che ci propinano come le nostre necessità, ma che, di fatto, sono le loro esigenze di potere. Quanto sta accadendo in Italia, tra l’altro, era stato puntualmente annunciato da chi, fin da primo momento, aveva espresso seri e motivati dubbi su una Europa tenuta insieme non dalla lingua, né dalla religione, né, tanto meno, dalla politica, ma dalla moneta delle banche. I padri del progetto settario si conoscevano già dal 1860, gli interessi dei figli si sono visti, gli effetti pure. E c’è chi ancora parla di Europa dei popoli e del futuro. E c’è chi ancora dice che non c’è speranza fuori dall’Europa: questa è la “loro” principale certezza. Chi, in un tale panorama da cataclisma sociale ed economico, continua a sostenere tale “certezza” va osservato con attenzione, vanno valutati i suoi interessi, le sue attività, vanno considerati i suoi amici, i suoi padroni. Scorgerete che sono sempre “loro”, gli stessi che oggi o domani metteranno le mani nei miseri risparmi di una vita e sulle già scarse possibilità di lavoro.
Portando il cervello di milioni di individui all’ammasso, hanno vinto “loro” ed il peggio è che ognuno di noi, accecato dalle loro false ideologie e dagli isterismi dei loro partiti, non se ne è reso ancora conto.
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Mario Monti ha preso parte alle riunioni segrete del gruppo Bildeberg numerose volte, fa parte della Commissione Trilaterale (la più potente loggia massonica del mondo) ed é membro della Golden Sachs, la più potente banca d’affari dell’intero pianeta, la grande burattinaia dell’intero mercato finanziario internazionale.
La massoneria gestisce l’intera speculazione finanziaria mondiale. La stessa speculazione che ha preso di mira l’Italia e che ci sta facendo sprofondare sempre di più nella recessione.
Mario Monti: Salvatore della Patria o massone doppiogiochista? Avrà più a cuore il suo Paese o la sua loggia massonica? Due interessi pericolosamente contrastanti che confluiscono inquietantemente nella figura del nostro nuovo Capo del Governo.
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Fonte: Matteo Mainini su www.ilcorsivoquotidiano.net

1 commento:

  1. Andrei cauto nell'agitare streghe e fantasmi. Aspetteri prima di sentenziare, giudichiamo questo governo nei fatti e soprattutto vigiliamo. Osserviamo quali saranno le iniziative che prenderanno per ricostruire il Sud Italia. Sanno che non possono più prenderci in giro. In fondo peggio del passato governo leghista non può essere...Lo spero ovviamente....

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