sabato 4 giugno 2011

COMPRA SUD

Perchè la colpa del mancato sviluppo economico del sud italia è anche nostra!
Nostra e in massima parte di uno statalismo nordista che ha stabilito da lungo tempo che Noi Meridionali dobbiamo essere un popolo di consumatori e non di produttori per poter assicurare ad una gran parte di settentrionali un tenore di vita migliore e perpetuo.
Noi non possiamo pensare che altri vengano a risolvere i nostri problemi. Non possiamo sperare che il nord ci metta al passo con la economia nazionale ed europea. Avere una simile speranza è pura follia. Il sud italia deve risorgere con le proprie forze, innanzi tutto, con le proprie potenzialità, con la propria intelligenza, con la tenacia e la volontà di tutto un popolo.

L'ORO ROSSO CI APPARTIENE PER DENOMINAZIONE DI ORIGINE,
PER CULTURA E PER TRADIZIONE.
  PREFERIAMO LA PRODUZIONE DI DITTE DI CASA NOSTRA.
Bisogna ridurre la dipendenza macroeconomia dal Nord, favorendo la produzione interna delle regioni meridionali. Le importazioni dal Nord sono una delle principali cause del deficit delle regioni meridionali.


Lucio Barone

PERCHE' LA NOSTRA POVERTA' STA PRINCIPALMENTE

NEL FATTO CHE PRODUCIAMO SOLTANTO IL 10% DI QUELLO CHE CONSUMIAMO.

Solo per fare due conti si può affermare che se il trenta per cento dei Meridionali che stanno al Nord, dovesse indirizzare una spesa nel settore alimentare di prodotti del Sud pari a 250 € per famiglia al mese, ciò corrisponderebbe ad un incasso per le regioni del Sud di 9.000 miliardi di euro all'anno pari a 180.000 posti di lavoro ... e se i Meridionali del Sud, al posto di comprare i panettoni e i prodotti delle mutinazionali e delle aziende toscopadane, fossero più accorti, ovvero meno pilotabili dalla pubblicità , e acquistassero di più i prodotti locali, in breve tempo ritornerebbe a Cesare ciò che è di Cesare.

Va aggiunto che privilegiando l'acquisto dei prodotti del Sud italia, ove questi sono disponibili, prima ancora di conseguire il trasferimento del corrispettivo in denaro nei luoghi di produzione, modifica l'orientamento commerciale della distribuzione, sempre tesa, pur con qualche sotterfugio, ad accontentare il cliente, e l'orientamento commerciale a sua volta sposta gli equilibri industriali rendendo più appetibili meccanismi produttivi più prossimi alle aree d'interesse.
La concorrenza farà il resto.

liberamente tratto dall'articolo di D. Iannantuonio- 2003)

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